Nella sua rinomata libreria antiquaria, nel cuore di Firenze, Paolo Pampaloni sta sfogliando un grazioso volumetto in ottavo, rilegato in pelle scura. Si tratta di un esemplare del De incertitudine et vanitate scientiarum di Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli
L’instancabile Flavia Wass, dopo “Il profeta dell’universo infinito”, ha voluto tradurre un altro mio scritto per i lettori di lingua portoghese. Questa volta la sua scelta è caduta su “Giordano Bruno e i Rosacroce”, in assoluto l’articolo più scaricato sul Web. Scarica la traduzione in portoghese; Vai alla pagina Articoli per scaricare le versioni in italiano ed inglese.
Giordano Bruno fu un sostenitore delle traduzioni e non si stancò di ripeterlo nel corso del suo sfortunato ciclo di lezioni oxfordiane. Nel 1585, quando il filosofo aveva da poco lasciato l’Inghilterra, il poeta Samuel Daniel, nella prefazione alla traduzione inglese delle Imprese di Paolo Giovio, riportò una lettera di Nicholas Whithalk, il quale ricordava le parole pronunciate a Oxford dal Nolano: «tutte le scienze traggono giovamento, per la loro diffusione, dall’aiuto delle traduzioni». Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli
I libri condizionano la storia dell’uomo tanto quanto le guerre, le paci e i cataclismi naturali. Forniscono quei parametri ‘intellettuali’ entro i quali gli individui maturano il proprio pensiero. Così quando si definisce ‘epocale’ un libro, non solo se ne intende sottolineare l’esemplarità ma soprattutto l’impatto che ha avuto nelle vicende ideali dell’umanità. Certo è che, un posto d’onore spetta all’Utopia di Tommaso Moro, di cui quest’anno si celebra il V centenario della prima edizione. Un libro che ha ‘costretto’ molti, a confrontarsi con il suo sfuggente significato ‘ultimo’. Una ricorrenza che celebra un volume di 500 anni fa ma che, parla nel profondo del nostro mondo contemporaneo. Gianluca Montinaro Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli