L’antagonismo tra vecchio e nuovo, tra innovazione e tradizione, è una costante nella storia della medicina. Il Dialogus del medico e filosofo cosentino Tommaso Cornelio, che qui si presenta in traduzione integrale, ce ne offre una testimonianza di grande attualità in un’epoca che assiste a uno scontro tra intelligenze. Il medico si trova, infatti, ad affrontare la sfida dell’Intelligenza Artificiale, che assimila voracemente tutto il suo sapere, diventando sempre più potente. Per mantenere il controllo sulle “macchine” è di fondamentale importanza ristabilire il transfer con il paziente, recuperando quel patrimonio umanistico che ha sempre fatto parte del suo bagaglio di conoscenze.
Nella Cena delle Ceneri, Giordano Bruno riprende il confronto avuto a Londra con illustri esponenti della cultura inglese sulla teoria eliocentrica, nel corso della quale difese le teorie di Niccolò Copernico sul movimento della Terra contro le tesi di Aristotele. In quest’opera c’è tutto Bruno: c’è il Bruno commediografo, figlio della lezione di Giovan Battista Della Porta; c’è il Bruno polemista e l’autocelebrativo, quello tollerante e quello impaziente e aggressivo. Qui, meno che altrove, la prosa del Nolano si lascia appesantire dalla retorica e dallo sfoggio mitologico, trovando un perfetto equilibrio tra esposizione filosofica e rappresentazione scenica. L’inserimento di gustose scene di vita inglese ci consegna alcuni brani indimenticabili per la vivezza della descrizione, che rendono sopportabili le pagine di dimostrazioni matematico astronomiche della teoria eliocentrica. La verve del narratore conquista il lettore, manovrando con sapienza i personaggi, comuni ad altri suoi dialoghi.
Il “Candelaio”, commedia esuberante e innovativa, inaugura la prima edizione completa in italiano moderno delle sette “Opere italiane” di Giordano Bruno. Il “Candelaio” è la prima opera data alle stampe da Bruno, al suo arrivo a Parigi nel 1582. La sua ambientazione napoletana rivela tutta la nostalgia per la patria che ha dovuto abbandonare e che mai più rivedrà. Anche qui Bruno manifesta la sua genialità, regalandoci una commedia (l’unica da lui scritta) la cui portata innovativa influenzerà tutto il teatro comico successivo. La scelta del volgare per le sue opere più importanti, in un’epoca in cui la lingua dei dotti era il latino, attesta la volontà del filosofo Nolano di farsi ascoltare da un ampio pubblico nel modo più chiaro possibile. Questa esigenza è diventata nuovamente attuale oggi che il volgare cinquecentesco risulta ai più di non agevole lettura. Abbiamo chiesto al direttore della collana, lo studioso Guido del Giudice, cosa l’abbia spinto ad affrontare una sfida così coraggiosa. “Per me rappresenta il coronamento di una missione che mi impegna da decenni: far conoscere gli scritti del Nolano al grande pubblico. L’impresa non sarebbe stata possibile senza un editore intraprendente che sposasse il progetto e un linguista preparato con…
La fantasia popolare è stata sempre affascinata dalla possibilità che tra le pagine di antichi manoscritti si celassero arcani segreti, la cui rivelazione potesse conferire poteri occulti. Libri costati enormi sacrifici, che erano stati per i loro autori una ragione di vita e, al tempo stesso, la fonte di mille pericoli. La “Magia Naturalis” di Giovan Battista Della Porta fu uno dei testi più diffusi fra XVI e XVII secolo. Attorno ad esso ruotò per decenni un ampio dibattito, che spaziava dalla magia alla scienza, dalla filosofia alla teologia. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli