Quando la biblioteca diventa un confessionale. Nel 1585, Giordano Bruno ritorna a Parigi dopo il soggiorno londinese, e comincia a frequentare l’abbazia di Saint Victor, famosa per la sua ” libraria “, immortalata da Rabelais. Il bibliotecario, Guillaume Cotin, trasforma lo “scriptorium” in un confessionale, dove il filosofo dà libero sfogo ai suoi ricordi e al suo impetuoso carattere.
Il medico bergamasco Guglielmo Grataroli (1516-1568) è un altro di quei valorosi ingegni rinascimentali, il cui destino e la cui esperienza intellettuale furono indelebilmente segnati dal tormentoso conflitto tra scienza e fede. Animato da una indomabile indipendenza di pensiero e da un carattere pugnace, incorse presto nei rigori dell’Inquisizione veneta. Le sue esternazioni anticlericali e le simpatie per la Riforma lo fecero bollare come luterano della peggior specie. Fu prima costretto ad abiurare e poi, dichiarato «heretico pertinace et relapso et schandaloso et infame», condannato in contumacia alla decapitazione con successivo rogo del corpo. Si era intanto rifugiato a Basilea, città che divenne la sua seconda patria, gli diede fama e rispetto, e lo accolse nel consiglio della facoltà di medicina. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli
I libri condizionano la storia dell’uomo tanto quanto le guerre, le paci e i cataclismi naturali. Forniscono quei parametri ‘intellettuali’ entro i quali gli individui maturano il proprio pensiero. Così quando si definisce ‘epocale’ un libro, non solo se ne intende sottolineare l’esemplarità ma soprattutto l’impatto che ha avuto nelle vicende ideali dell’umanità. Certo è che, un posto d’onore spetta all’Utopia di Tommaso Moro, di cui quest’anno si celebra il V centenario della prima edizione. Un libro che ha ‘costretto’ molti, a confrontarsi con il suo sfuggente significato ‘ultimo’. Una ricorrenza che celebra un volume di 500 anni fa ma che, parla nel profondo del nostro mondo contemporaneo. Gianluca Montinaro Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli