Bruno e la stanza della memoria
Articoli / 12/03/2021

La Cappella Carafa di Santa Severina, nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, era uno dei luoghi preferiti della giovinezza di Giordano Bruno. La sua struttura, che ricorda il teatro di Giulio Camillo, e la presenza di trenta simboli astrologici scolpiti sugli archi, la rendono la “stanza della memoria” ideale per l’applicazione dell’innovativa arte della memoria sviluppata dal filosofo Nolano. The ‘memory place’ of Giordano Bruno. The Carafa of Santa Severina Chapel in the church of San Domenico Maggiore, Naples, was one of the favourite places of Giordano Bruno’s youth. Its structure, similar to that of Giulio Camillo’s theatre, and the presence of thirty astrological symbols carved on the arches, make it the ideal ‘memory place’ for the application of the innovative ‘art of memory’ developed by the philosopher. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli

Giordano Bruno giovane ad Andria
Articoli / 25/04/2020

L’articolo si propone di chiarire uno dei punti oscuri della biografia di Giordano Bruno. Nel 1571 il Capitolo generale dei Domenicani di Roma lo assegnò come studente formale allo Studio di Andria. Secondo i suoi più importanti biografi, il Nolano non ci sarebbe mai andato. Attraverso l’accurata analisi dei documenti relativi al corso di studi, e il riscontro delle citazioni contenute in alcune opere, l’ipotesi che Bruno abbia soggiornato ad Andria per circa un anno appare, invece, estremamente probabile.

Le epistole latine di Giordano Bruno
Recensioni / 07/05/2018

«Nelle epistole latine lo stile è più retorico, focalizzandosi perlopiù su argomenti metodologici e di vita accademica. In compenso esse aiutano a comprendere con chiarezza il progetto filosofico del nolano e i principi guida della sua azione. Sono proprio queste le preziose perle donate a chi sappia apprezzarle e difenderle dai piedi porcini, abituati a calpestarle». La convinzione che la corretta comprensione della filosofia di Giordano Bruno sia imprescindibile dal tempo e dal luogo in cui il testo venne scritto è il principio ispiratore dell’originale metodo di ricerca di Guido del Giudice. Questa antologia, che raccoglie per la prima volta tutte le epistole dedicatorie delle opere latine, giunge a coronamento di un lavoro decennale dell’autore, che ha colmato le lacune ancora esistenti nel corpus delle opere bruniane, attraverso la traduzione degli ultimi quattro scritti rimasti (Dialoghi su Mordente, Disputa di Cambrai, Somma dei termini metafisici, Articoli contro i matematici). Nelle epistole dedicatorie delle opere in volgare, composte nel periodo londinese, Bruno si rivolge ai suoi protettori Michel de Castelnau e Philip Sidney – ai quali era legato da sincera amicizia – con accenti confidenziali. Il volume è impreziosito da un interessante corredo iconografico, con la riproduzione dei frontespizi originali delle opere…