Atteone: da Ovidio a Giordano Bruno
Articoli / 12/03/2019

Ogni cosa muta, nulla si distrugge. Lo spirito vaga dall’uno all’altro e viceversa, impossessandosi del corpo che capita, e dagli animali passa in corpi umani, da noi negli animali, senza mai deperire nel tempo. Ascoltando queste parole si può ben capire perché le Metamorfosi ovidiane costituiscano una fonte primaria anche per Giordano Bruno, che vi ritrova la sua concezione della materia animata, e la conseguente fede nella metempsicosi. Talmente ampie e precise sono le corrispondenze, seconde per quantità soltanto a quelle col De rerum natura di Lucrezio, da suggerire che il poema facesse parte dell’immenso patrimonio mnemonico del filosofo. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli