articolo di sabato 12 febbraio 2012 “Io dirò la verità” di Giacomo Galeazzi VATICANISTA DE LA STAMPA «Io dirò la verità». Così esordisce Giordano Bruno nel primo dei sette costituti, gli interrogatori cui il filosofo fu sottoposto nel corso del processo veneto. A raccontare la ricerca di verità del Nolano è il nuovo libro di Guido del Giudice, ‘Io dirò la verità. Intervista a Giordano Brunò (Di Renzo Editore, pp. 128, euro 12, prefazione di Angelo Tonelli). La storia si svolge nel dicembre del 1599 ed è ambientata nelle carceri del S. Uffizio Romano, in cui è rinchiuso Bruno. Vi è descritto l’incontro che egli ebbe effettivamente in cella con i due più eminenti rappresentanti del suo Ordine: il generale dei Domenicani, Ippolito Maria Beccaria, e il suo vicario, Paolo Isaresi, incaricati dal Collegio giudicante di tentare, per l’ultima volta, di indurre all’abiura l’eretico pertinace. I due religiosi hanno caratteri molto diversi: Beccaria severo e inflessibile, Isaresi più aperto e comprensivo. Comincia così un confronto che, tra momenti di duro scontro e altri più concilianti, affronta, giorno dopo giorno, i principali argomenti della Nolana filosofia, così attuale nella sua inattualità. «Approfondendo la biografia e il carattere dei due interlocutori del…
“Il libro” “Io dirò la verità”. Così esordisce Giordano Bruno nel primo dei sette costituti, gli interrogatori cui fu sottoposto nel corso del processo veneto. E dire la verità sul filosofo Nolano è ciò che si propone Guido del Giudice in questa immaginaria intervista che, come osserva Angelo Tonelli nella sua prefazione: “viene a porsi come una pietra miliare nella divulgazione non banalizzante del pensiero bruniano, così attuale nella sua inattualità”. GUARDA LA VIDEOPRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI
LIBRI: ESCE ‘IL DIO DEI GEOMETRI’, COSI’ GIORDANO BRUNO LITIGO’ CON IL COMPASSO DI MORDENTE. NUOVO SAGGIO DI GUIDO DEL GIUDICE SUGLI INQUIETI PERCORSI DEL FILOSOFO NOLANO. Roma, 6 set. – (Adnkronos) – Un altro tratto umano di Giordano Bruno, il filosofo di Nola imprevedibile come il suo pensiero ribelle, ucciso nel rogo di campo dei Fiori il 17 febbraio 1600. E’ la chiave di lettura che ci offre il saggio appena edito Giordano Bruno ‘Il Dio dei Geometri. Quattro dialoghi’, con introduzione e traduzione del medico e filosofo napoletano Guido del Giudice (Di Renzo Editore, pp. 128, euro 12,50, www.direnzo.it). L’incontro di Bruno con il matematico salernitano Fabrizio Mordente avvenne nel 1585, durante il secondo soggiorno parigino del filosofo reduce dall’esperienza inglese, una vicenda interessante e finora inspiegabilmente trascurata. Infatti, nonostante la recente scoperta dei nuovi dialoghi e documenti abbia contribuito a delucidarla, finora non era stata messa a disposizione del pubblico una traduzione completa dei quattro dialoghi composti dal Nolano sull’argomento. Il Dio dei Geometri, per Bruno, e’ Fabrizio Mordente, un matematico di Salerno conosciuto a Parigi nel 1585 alla corte di Caterina de’ Medici, al seguito di Jacopo Corbinelli, esule fiorentino nelle grazie della Regina Madre che…
“Il libro” L’incontro di Giordano Bruno con il matematico salernitano Fabrizio Mordente avvenne nel 1585, durante il secondo soggiorno parigino del filosofo reduce dall’esperienza inglese, una vicenda interessante e finora inspiegabilmente trascurata. Infatti, nonostante la recente scoperta dei nuovi dialoghi e di nuovi documenti abbia contribuito a delucidarla, non era mai stata messa a disposizione del pubblico una traduzione completa dei quattro dialoghi composti da Bruno sull’argomento. Una lettura che ci offre lo spunto per affrontare la questione epistemologica dell’approccio bruniano alla conoscenza. GUARDA LA VIDEOPRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI
Giordano Bruno Emiliano Ventura Somma dei termini metafisici a cura di Giudo del Giudice Guido del Giudice ci presenta la traduzione di un testo che mancava al fruitore o allo studioso della filosofia nolana. Non è nuovo lo studioso a questi recuperi e la sua bibliografia persoanle comincia ad assumere toni importanti. In Italia si pubblicano molti libri inutili che servono a far da vetrina all’autore, soddisfano quello che Gadda chiamava il ‘signor collo dritto’, l’io. Credo che del Giudice sia al quinto o sesto titolo su Giordano Bruno e in ogni occasione mette a disposizione una porzione di pensiero del filosofo; un testo tradotto o uno recuperato. Quello che emerge in questo studioso non è la sua ‘egoità’ di autore ma il suo proporre un’appassionata ricerca intorno a un filosofo a cui sente di ‘appartenere’, in cui evidentemente la prossimità del pensiero si trova a suo agio, e questo agio e questa passione propone anche nei suoi libri. In una nazione in cui i fondi per la ricerca sono pressocchè nulli, il lavoro di questo autore, e di questo editore, indipendente è un’oasi preziosa da difendere. Nel 2010 esce per i tipi Di Renzo Editore Giordano Bruno Somma dei…
“Il libro” Alle sue precedenti traduzioni di opere bruniane, alcune delle quali inedite, Guido del Giudice aggiunge la prima traduzione completa della Summa terminorum metaphysicorum, uno dei testi latini più importanti, dettato dal Nolano al suo allievo Raphael Egli. Augusto Guzzo, riprendendo il parere di un altro dei principali studiosi italiani di Bruno, Ludovico Limentani, affermò che “se si dovesse scegliere, fra tutte le opere latine del Bruno, la più matura, completa e perfetta, per tradurla in una lingua moderna e far conoscere, attraverso di essa il Bruno latino, pochi scritti si presterebbero come la Summa terminorum metaphysicorum”. L’ampio saggio introduttivo costituisce la più approfondita e documentata analisi del soggiorno del Nolano in Svizzera. Continuando nel suo particolare approccio, basato su una attenta ricerca sui luoghi in cui le opere del filosofo sono nate, Guido del Giudice riesce anche stavolta a sorprenderci, con alcuni contributi inediti su uno dei rari periodi ancora poco conosciuti della peregrinatio del filosofo. GUARDA LA VIDEOPRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI
LIBRI: ‘LA DISPUTA DI CAMBRAI’, GIORDANO BRUNO CONTRO L’ABITUDINE A CREDERE ASCOLTA L’AUDIO Roma, 27 apr. – (Adnkronos) – ”Mi sono messo ancora una volta sulle orme del Nolano e ho scoperto altri sentieri di umanita’ intrecciata alla sua inquieta filosofia”. Cosi’ il medico e filosofo napoletano Guido del Giudice parla all’ADNKRONOS del suo nuovo libro ‘Giordano Bruno. La Disputa di Cambrai, Camoeracensis Acrotismus’ (Di Renzo Editore, Roma, pp. 208, euro 12,50). L’Acrotismus, un neologismo bruniano che si riferisce alla summa della critica anti-aristotelica del Nolano, viene qui presentato nella sua prima traduzione integrale. Pubblicato a Wittenberg nel 1587, l’opera costituisce la riproposizione ampliata delle tesi discusse dal filosofo a Parigi due anni prima, nel corso di una tumultuosa disputa accademica tenutasi presso il College de Cambrai. In queste pagine, a lungo inspiegabilmente sottovalutate dalla critica, Bruno riprende nella lingua dei dotti i temi principali delle opere londinesi ‘Cena’, ‘De l’infinito’ e ‘De la causa’, anticipando molti degli argomenti che torneranno, rielaborati con la consueta tecnica a strati successivi, nei tre poemi francofortesi. Filo conduttore dell’Acrotismus e’ la critica spietata e radicale dell’abitudine a credere, di matrice peripatetica, su cui si innesta una categorica rivendicazione della ‘libertas philosophandi’. Nel saggio…
“Il libro” Pubblicato a Wittenberg nel 1587, il Camoeracensis Acrotismus, di cui viene qui presentata la prima traduzione integrale, costituisce la riproposizione, riveduta e ampliata, delle tesi discusse a Parigi, due anni prima, nel corso di una tumultuosa disputa accademica tenutasi presso il Collège de Cambrai. Nell’opera, “La disputa di Cambrai”, a lungo inspiegabilmente sottovalutata dalla critica, Bruno fonda sul netto rifiuto dell’abitudine a credere, la rigorosa confutazione delle teorie peripatetiche e l’affermazione delle sue straordinarie intuizioni cosmologiche. Nel saggio introduttivo, ripercorrendo un itinerario che va da Tolosa a Praga passando per Parigi e Wittenberg, Guido del Giudice racconta la storia viva e coinvolgente di un libro che Bruno considerò una sorta di manifesto del proprio pensiero e che ancora oggi ci riserva affascinanti sorprese. GUARDA LA VIDEOPRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI
Guido Del Giudice, La coincidenza degli opposti. Giordano Bruno tra Oriente e Occidente, presentazione di M. Ciliberto, Di Renzo Editore, Roma 2005, pp. 88, € 9 La chiara e puntuale presentazione di Michele Ciliberto, nel mentre inquadra l’ordine dei problemi in cui si situa il libro di Del Giudice, svolge una doppia funzione. Da una parte fa cenno alla linea interpretativa, da Schopenhauer a Giusso, lungo la quale si muove il saggio; dall’altra ripropone il tema, che fu già di Cassirer e di Aby Warburg, di possibili strutture “trascendentali” del pensiero umano. Indipendentemente dai tempi e dai luoghi, che consentirebbero agli uomini di approntare modelli e archetipi di interpretazione della realtà simili, se non propri identici. In questa ottica, agli occhi di Ciliberto, si giustifica la ricerca di eventuali corrispondenze di aspetti del pensiero di Giordano Bruno. Con alcune dottrine di sapienti e iniziati delle più antiche culture cinese e indiana. Il merito del lavoro di Guido del Giudice sta proprio nell’instaurare un confronto attento e misurato tra nuclei di queste dottrine orientali e plessi concettuali fondamentali della filosofia di Bruno. Servendosi dell’orientamento storiografico di Lorenzo Giusso e, forse anche, di Anacleto Verrecchia, Del Giudice muove alla ricognizione di “assonanze” …
“Il libro” Come sottolinea Michele Ciliberto nella sua prefazione, in quest’opera “La coincidenza degli opposti”, fortunata e originale, l’autore ha il merito di aprire agli studi bruniani scenari non ancora esplorati in modo adeguato, evidenzia le sintonie e le assonanze del pensiero del Nolano con la tradizione ermetica e quella orientale, dal taoismo al buddismo e all’Induismo. GUARDA LA VIDEOPRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI