«Nelle epistole latine lo stile è più retorico, focalizzandosi perlopiù su argomenti metodologici e di vita accademica. In compenso esse aiutano a comprendere con chiarezza il progetto filosofico del nolano e i principi guida della sua azione. Sono proprio queste le preziose perle donate a chi sappia apprezzarle e difenderle dai piedi porcini, abituati a calpestarle». La convinzione che la corretta comprensione della filosofia di Giordano Bruno sia imprescindibile dal tempo e dal luogo in cui il testo venne scritto è il principio ispiratore dell’originale metodo di ricerca di Guido del Giudice. Questa antologia, che raccoglie per la prima volta tutte le epistole dedicatorie delle opere latine, giunge a coronamento di un lavoro decennale dell’autore, che ha colmato le lacune ancora esistenti nel corpus delle opere bruniane, attraverso la traduzione degli ultimi quattro scritti rimasti (Dialoghi su Mordente, Disputa di Cambrai, Somma dei termini metafisici, Articoli contro i matematici). Nelle epistole dedicatorie delle opere in volgare, composte nel periodo londinese, Bruno si rivolge ai suoi protettori Michel de Castelnau e Philip Sidney – ai quali era legato da sincera amicizia – con accenti confidenziali. Il volume è impreziosito da un interessante corredo iconografico, con la riproduzione dei frontespizi originali delle opere…
L’indagine condotta su alcuni personaggi finora rimasti nell’ombra, ma che ebbero un peso notevole, se non determinante, sul destino del filosofo, mi ha permesso di ricostruire il complotto ordito dall’Inquisizione Cattolica per arrivare a mettere le mani su Giordano Bruno. La minuziosa e circostanziata ricostruzione dei fatti si integra perfettamente con altre recenti ricerche condotte anche in ambienti accademici, notoriamente restii a battere sentieri innovativi. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli
Nella sua rinomata libreria antiquaria, nel cuore di Firenze, Paolo Pampaloni sta sfogliando un grazioso volumetto in ottavo, rilegato in pelle scura. Si tratta di un esemplare del De incertitudine et vanitate scientiarum di Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim. Scarica l’articolo Leggi tutti i miei articoli
«Le epistole latine di Giordano Bruno», una traduzione di Guido Del Giudice. Articolo di Emiliano Ventura sull’ultima opera di traduzione di Guido Del Giudice, «Le epistole latine di Giordano Bruno» (Fondazione Mario Luzi Editore, Roma 2017). È appena uscito un altro capitolo della personale relazione tra Giordano Bruno e Guido Del Giudice. L’opera di diffusione, traduzione e saggistica che da quasi due decenni Del Giudice dedica al Nolano ha i tratti della relazione intima, della relazione fondamentale “io-tu”, per dirla con Martin Buber. In questo rapporto non si sa quanto l’uno debba all’altro, anche Giordano Bruno, infatti, deve parecchio, in chiarezza e diffusione, all’opera di uno dei suoi maggiori interpreti. Conosco Del Giudice da anni, e da tempo lo sollecito a rieditare le sue prime opere sul Nolano, ormai fuori commercio e introvabili, lui categoricamente mi risponde sempre: «Preferisco andare avanti, guardare avanti verso qualcosa di nuovo», sarà per il fatto che lui è un medico e un grande sportivo, ma dopo queste sue ripetute affermazioni ho pensato a una monoposto di Formula 1. Queste vetture, infatti, possono usare la retromarcia solo in particolari casi, a volte è anche stata proibita dai vari regolamenti; per cui la Formula 1 è…
“Il libro” «Nelle epistole latine lo stile è più retorico, focalizzandosi perlopiù su argomenti metodologici e di vita accademica. In compenso esse aiutano a comprendere con chiarezza il progetto filosofico del Nolano e i principi guida della sua azione, sia dal punto di vista gnoseologico che da quello etico. Sono proprio queste le preziose perle donate a chi sappia apprezzarle e difenderle dai piedi porcini, abituati a calpestarle». Con queste parole l’autore stesso presenta l’importanza del proprio lavoro. Con il testo latino a fronte e la riproduzione dell’immagine dei frontespizi originali, si presenta quest’opera che tra i numerosi pregi annovera quello di ‘svecchiare’, letteralmente, le immagini classiche di Giordano Bruno. LEGGI LE RECENSIONI
L’instancabile Flavia Wass, dopo “Il profeta dell’universo infinito”, ha voluto tradurre un altro mio scritto per i lettori di lingua portoghese. Questa volta la sua scelta è caduta su “Giordano Bruno e i Rosacroce”, in assoluto l’articolo più scaricato sul Web. Scarica la traduzione in portoghese; Vai alla pagina Articoli per scaricare le versioni in italiano ed inglese.
Giordano Bruno, come tutti gli uomini in anticipo sui loro tempi, ebbe un destino infelice. Infelice non soltanto per il triste epilogo della sua avventura terrena, ma soprattutto per l’impossibilità di comunicare liberamente il suo messaggio ai contemporanei. Guido del Giudice, ormai da decenni, si è assunto il compito di ripercorrere l’instancabile, frenetica “peregrinatio” del filosofo. Per indagare e diffondere le sue straordinarie intuizioni, precorritrici di moderni sviluppi. A cominciare da quelle sull’infinità dell’universo. E per finire all’incrollabile fede nella comunicazione a tutti i livelli, attraverso la parola e l’immagine. Forse in nessun altro filosofo, l’esperienza intellettuale è così strettamente intrecciata alla vicenda umana. Il profeta dell’universo infinito, attraverso un ricco corredo iconografico, si propone di illustrarne gli aspetti fondamentali, dall’infanzia Nolana fino al rogo di Campo de’ fiori. E’ un invito, rivolto particolarmente ai giovani, ad approfondire un’opera prodiga di insegnamenti tutt’ora attuali.
“Il libro” Giordano Bruno, come tutti gli uomini in anticipo sui loro tempi, ebbe un destino infelice. Infelice non soltanto per il triste epilogo della sua avventura terrena, ma soprattutto per l’impossibilità di comunicare liberamente il suo messaggio ai contemporanei. Guido del Giudice, ormai da decenni, si è assunto il compito di ripercorrere l’instancabile, frenetica “peregrinatio” del filosofo. Per indagare e diffondere le sue straordinarie intuizioni, precorritrici di moderni sviluppi. A cominciare da quelle sull’infinità dell’universo. E per finire all’incrollabile fede nella comunicazione a tutti i livelli: attraverso la parola e l’immagine. Forse in nessun altro filosofo, l’esperienza intellettuale è così strettamente intrecciata alla vicenda umana. Il profeta dell’universo infinito, attraverso un ricco corredo iconografico, si propone di illustrarne gli aspetti fondamentali, dall’infanzia Nolana fino al rogo di Campo de’ fiori. E’ un invito, rivolto particolarmente ai giovani, ad approfondire un’opera prodiga di insegnamenti tutt’ora attuali. GUARDA LA VIDEO PRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI DISPONIBILE ANCHE IN EDIZIONE TASCABILE
Libri: sigilli e arte della memoria, Giordano Bruno “contro i matematici”. Dalla geometria alla conoscenza, del Giudice indaga il pensiero dei simboli. Dal Telario di Aracne alla chiave di Saturno. Portando mente e mano sugli ‘Specchi per le operazioni’ e il ‘Giardino del Sole’. E’ un cammino di conoscenza che dalla geometria e dall’antica sapienza porta alla vita, quello che indica Giordano Bruno in ‘Contro i matematici’, introduzione e traduzione di Guido del Giudice (Di Renzo editore, pp. 190). Il nuovo contributo di del Giudice, autore che negli ultimi anni si è imposto come uno dei migliori conoscitori del pensiero inquieto del Nolano, costituisce la prima traduzione completa degli ‘Articuli centum et sexaginta adversus huius tempestatis mathematicos atque philosophos’. Essa ci svela, attraverso connessioni mnemoniche e magico-simboliche, un sincretismo di elementi sapienziali che rimandano sempre a una verità piu’ profonda da cercare attraverso segni, numeri e immagini. “Figure fecondissime -scriverà il filosofo bruciato vivo in Campo dei Fiori- che riguardano al massimo grado non solo la geometria ma anche tutto il campo del sapere, dell’osservare e operare”. “Finora trascurato, perché non capito -spiega l’autore ad adnkronos- questo breve scritto d’occasione apre uno squarcio di luce sull’approccio del Nolano alla verità….
“Il libro” Perché questi Centosessanta Articoli, modellati su uno schema classico, con continui riferimenti ad Euclide, a Pappo, a Pitagora, di cui utilizzano lo stesso linguaggio e gli stessi teoremi, si proclamano “contro i matematici”? Perché quella di Bruno è una forma di matematica particolare, la mathesis, che egli eredita dal suo maestro Cusano. In essa il signum diventa lo strumento di un’indagine che, dal piano delle forme, si innalza al trascendente, da geometria si fa metafisica, attraverso l’elaborazione di figure, che per costruzione e significato rappresentano dei veri e propri “mandala”. La prima traduzione italiana di un’opera finora completamente trascurata ci svela, attraverso connessioni mnemoniche e magico-simboliche, un eccezionale sincretismo di conoscenze sapienziali. L’opuscolo, oltre al rilevante apparato iconografico, realizzato personalmente dall’autore, contiene la famosa dedica all’imperatore Rodolfo II, che costituisce la più genuina e limpida enunciazione del credo filosofico del Nolano. GUARDA LA VIDEO PRESENTAZIONE LEGGI LE RECENSIONI